Ricordo una situazione estremamente curiosa in un gruppo di aziende in cui ho lavorato agli inizi della mia attività professionale.
Una delle società del gruppo era la committente, in qualità di mandataria di un gruppo a partecipazione statale, di un progetto relativo all’ingegneria e costruzione di una piattaforma petrolifera di perforazione e produzione della capogruppo ed un dirigente di questa società rivestiva la funzione allora definita di capo commessa (project manager).
Lo stesso dirigente, tuttavia, era anche direttore tecnico di una società di ingegneria e costruzione, parte dello stesso gruppo, che aveva il contratto dell’ingegneria e di parte degli approvvigionamenti relativi al progetto.
Di tanto in tanto il dirigente di cui stiamo parlando “litigava con se stesso”, in altre parole: scriveva come committente al contraente in ritardo su alcuni lavori e poi rispondeva ribaltando la colpa.
Si tratta di una storia vecchia assai, io ero un neo-laureato ed avevo una certa difficoltà a comprendere cosa stesse succedendo.
Poi, col tempo, ne ho viste di peggio.
Più incarichi incrociati di stessi manager nei Cda di grandi aziende portano talvolta non solo ad “autogol”, ma rendono meno credibile il mercato libero, annacquando la concorrenza tra esse poiché le strategie e politiche di prezzo non restano confinate nell’ambito dell’aziende che le praticano.
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Sono d’accordo, si creano situazioni di distorsione del mercato.
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