A me sembra che esista una costante della politica russa, a partire da Ivan IV attraverso i vari zar (Pietro, Caterina, Nicola I etc.) per giungere a Stalin ed a Putin che è la creazione di un “impero” (termine antiquato, se ne può proporre un altro) che dia alla Russia il patronato sui popoli slavi, più o meno ciò che l’URSS ottenne ad Yalta. Il paragone con l’umiliazione della Germania nel 1919 non tiene conto di una differenza: la Germania fu umiliata dai vincitori di una guerra, la Russia ha fatto tutto da sola. Il tentativo di portare la Russia nell’ambito della civiltà cristiana occidentale, già fatto con il Congresso di Vienna e ripreso (malamente) agli inizi del terzo millennio è fallito per cui dobbiamo prepararci ad una guerra, che si spera sia solo fredda, con la presenza di un terzo attore in Estremo Oriente le cui intenzioni credo siano poco note a tutti i livelli.
https://www.liberoquotidiano.it/news/politica/31544412/xi-jinping-ucraina-indivisibile-verita-schiaffo-putin.html
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Anche la politica cinese ha delle costanti storiche, fra le quali c’è una tendenza all’isolazionismo; conoscendone meno la storia risulta più difficile ragionare sull’argomento.
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