L’unificazione dell’Italia da parte del regno di Sardegna e la guerra civile che ne seguì, insieme ad una politica economica non equilibrata e talora dissennata hanno distrutto il Sud: la revisione della storia è legittima e doverosa, la nostalgia è comprensibile, tuttavia parlare ora di uno stato indipendente, come alcuni fanno, non ha senso alcuno.
Dopo qualche decennio dall’Unità, una nazione italiana è effettivamente nata: cinque milioni di uomini di uomini entrarono in trincea come napoletani, siciliani, piemontese o lombardi e coloro che ne uscirono, ne sono usciti italiani. L’impegno ora dovrebbe essere quello di rendere questa Italia migliore e di migliorare il quadra europeo in cui è inserita. Rivedere la storia è importante ma non significa voler riscrivere il presente.