Nel suo libro “Generali” Domenico Quirico definisce l’episodio di Dogali come “una piccola Little Bighorn italiana”, commettendo tuttavia un errore di valutazione.
Chi legge può avere l’impressione di un raffronto fra un episodio americano eroico, raccontato da diversi film, e un episodio italiano un po’ scalcinato: in realtà le cose non stanno così, i due episodi sono comparabili, entrambi frutto dell’errore di voler combattere con tecniche europee senza comprendere che il nemico combatteva in modo totalmente diverso.
L’analisi dei due episodi, con i relativi numeri, contribuisce a meglio definire ciò che accadde nei due casi:
- a Little Big Horn, il 25 e 26 giugno 1876, combatterono 5 squadroni del VII cavalleria leggera (211 uomini) al diretto comando del Ten. Col. George Armstrong Custer (1839-1876) più 384 uomini in altre colonne, vi furono 268 morti e 55 feriti (https://en.wikipedia.org/wiki/Battle_of_the_Little_Bighorn, https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_del_Little_Bighorn); il VII cavalleria aveva una forza complessiva di 718 uomini più 45 ufficiali, il numero degli “indiani” è valutato da 1500 a 2500. Custer è comunemente noto come “generale Custer”, effettivamente egli ebbe temporaneamente, durante la guerra civile, un incarico con il grado di maggior generale (1865-66)
- a Dogali, il 26 gennaio 1887 combatterono 548 italiani di una colonna di rinforzo comandata dal Ten. Col. Tommaso De Cristoforis (1842-1887), contro circa 7000 abissini al comando di ras Alula. i morti italiani furono 430, di cui 23 ufficiali (https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Dogali).
In virtù questi dati non mi sembra esatto sminuire l’episodio di Dogali in confronto a quello di Little Bighorn; forse la differenza più importante è nella diversa promozione che ne ha fatto la cinematografia.