Epistocrazia

Nel suo libro Against Democracy, Brennan introduce la possibilità del superamento dell’attuale forma di governo democratica, basata sul suffragio universale. Infatti, dice, i votanti sono in genere incompetenti e pertanto eleggono persone incompetenti, ciò contrasta con il diritto del popolo di essere governato da persone adeguatamente competenti.

Prescindendo dalle ragioni ideologiche sulle quali si fonda la democrazia (eguaglianza, dignità umana, &c), Brennan sostiene che non è l’ideologia che deve determinare la forma di governo, bensì la competenza e propone un suffragio ristretto, limitato agli elettori dotati di adeguata competenza che a suo parere deve essere determinata con esami periodici tramite opportuni questionari per i quali egli fa’ riferimento a quelli usati per coloro che richiedono la cittadinanza degli Stati Uniti. Propone pertanto una forma di governo definita epistocrazia (greco antico ἐπιστήμη,  “conoscenza” e dal suffisso κράτος, “potere, governo, comando”), per la quale propone diverse varianti. In definitiva, si tratta di ciò che gli antichi greci definivano aristocrazia (greco άριστος,  “migliore” e κράτος), parola che poi nel tempo ha assunto un significato in parte differente.

In definitiva il concetto non è nuovo, si tratta di un concetto ricorrente sotto forma diversa: ad esempio, il diritto di voto per censo o per censo e merito, tipico dello stato liberale del XIX secolo, era dovuto al fatto che solo coloro che provenivano da famiglie benestanti erano in grado di studiare e pertanto di avere le competenze necessarie per esprimere il proprio voto. In Italia, nel 1861, gli elettori erano circa il 2% della popolazione: tale percentuale crebbe lentamente fino al 7% circa con la legge elettorale del 1882 e superò il 23% nel 1912, con l’introduzione del suffragio universale per i maschi di età superiore a 30 anni in grado di leggere e scrivere.

Pur essendo in taluni punti convincente, ci sono alcuni punti che Brennan lascia in sospeso:

1 – quale deve essere il livello di competenza richiesto e, di conseguenza, quale sarà il presumibile rapporto fra elettori abilitati al voto e potenziale elettorato costituito da tutti i cittadini maggiorenni

2 – gli esami da lui proposti sembrano essere di difficile realizzazione pratica e poco convincenti, la competenza non può essere determinata con un questionario e si deve anche tenere presente che essa non può essere determinata per tutta la vita ma deve essere periodicamente confermata: cosa non facile, visto che gli aventi diritto al voto oggi in Italia sono circa 46 milioni: in realtà, l’unica via praticabile sarebbe una selezione in base al titolo di studio.

Pur comprendendo la necessità di un governo da parte di persone competenti, ci sembra preferibile la soluzione a suo tempo proposta da Adriano Olivetti che, conservando il suffragio universale, propone un’azione selettiva sui candidati.

https://dicastri.club/2020/07/08/leredita-politica-di-adriano-olivetti/

https://dicastri.club/2024/07/02/aristocrazia/

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