L’emigrazione dall’Italia dal 1870 circa in America Settentrionale e successivamente in America Meridionale o in altri paesi Europei fu sempre un’emigrazione regolare, con un passaporto anche se di colore rosso (il passaporto dell’emigrante, appunto) verso paesi in cui l’immigrazione era non solo autorizzata ma richiesta per mancanza di manodopera: essa pertanto avveniva con mezzi di trasporto regolari e senza scafisti. Per obiettività, si deve dire che il governo italiano dalla fine del XIX secolo fino più o meno alla prima guerra mondiale aveva la deplorevole abitudine di “ripulire” la fedina penale di delinquenti abituali purché se ne andassero senza ritorno (alcuni di questi furono tuttavia “restituiti” nel 1943). Il fenomeno migratorio, contrariamente a quanto comunemente si crede, ha impoverito le regioni da cui gli emigrati partivano, arricchito le altre e dato un contributo nel complesso positivo dal punto di vista valutario e negativo dal punto di vista economico.