Nobiltà

La nobiltà è uno status di privilegio riconosciuto dall’ autorità; indica anche l’insieme dei soggetti che ne beneficiano e, con riferimento a quest’ultima accezione, lo storico Marc Bloch definisce “nobiltà” la classe dominante che abbia uno statuto giuridico suo proprio, che confermi e materializzi la superiorità che essa pretende e che si perpetui per via ereditaria.

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La nobiltà di servizio  o nobiltà di toga, è creazione dell’Età moderna e del processo di costruzione dello Stato. In Russia come in Francia o presso i Savoia ecc. i principi nobilitarono in primo luogo funzionari da poter contrapporre alla vecchia nobiltà – nobiltà di spada – che s’opponeva alla creazione di un potere centrale. In Russia la n. di s. viene a contrapporsi già con Ivan IV al potere dei boiari che controllavano la Duma. In Francia fu invece determinante il regno di Enrico IV che nel 1604, soprattutto introducendo la paulette, rafforzò significativamente la n. di s. (fr. noblesse de robe), ceto di funzionari appartenenti all’apparato burocratico che dipendeva direttamente dalla monarchia, che ne risultò ulteriormente stabilizzata grazie alla possibilità di trasmissione ereditaria degli uffici che essa assicurava: in tal modo era ufficialmente riconosciuta l’esistenza di una nobiltà di creazione regia e legata alle cariche. Ovunque, lo spazio sempre maggiore assicurato alla n. di s. creò attriti con la nobiltà di spada.

http://www.treccani.it/enciclopedia/nobilta-di-servizio_%28Dizionario-di-Storia%29/

Nobiltà di spada: in Francia, a partire dal 16° sec., termine che designa l’antica nobiltà di origine cavalleresco-feudale in contrapposizione alla nobiltà di servizio costituita da funzionari regi di diversa estrazione. A partire dalla seconda metà del 16° sec., una corrente ideologica (ben espressa più tardi nell’Essai sur la noblesse de France di Henri de Boulainvilliers, 1732) sostenne che l’unica vera nobiltà era quella dei gentilhommes de race discendenti dei guerrieri franchi e tuttavia la monarchia, tramite l’istituzione del «giudice d’armi» (1615) con il compito di verificare gli ascendenti nobiliari delle famiglie, e poi attraverso le inchieste araldiche promosse dal ministro Colbert, sancì il principio che lo status nobiliare doveva essere legittimato dal sovrano. La Fronda dei principi (1649-53) costituì anche la reazione della n. di s. contro il potere assunto dalla nobiltà di servizio e dai parlamenti e contro la politica di Mazzarino e della monarchia tesa alla sua diminuzione. Anche dopo quel duro scontro, la tensione tra la nobiltà di servizio e la n. di s. (soprattutto quella minore) si accentuò sempre più in misura del crescente peso economico e politico della prima e della graduale marginalizzazione della seconda. Assimilabili alla n. di s. francese sono altre nobiltà antiche di aree diverse, d’origine feudale e in gran parte legate a una tradizione d’esercizio nelle armi, che s’opposero quasi ovunque agli sforzi del potere sovrano di imporre un potere sempre più centralizzato spesso, appunto, servendosi della creazione di una nobiltà di servizio.

http://www.treccani.it/enciclopedia/nobilta-di-spada_(Dizionario-di-Storia)/

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