La costruzione del nuovo impianto nucleare EPR (European Pressurized Reactor, del consorzio franco-tedesco Areva-Siemens) di Flamanville (Unit 3), in Francia, e’ cominciata il 4 Dicembre 2007. Se non ci saranno ulteriori ritardi, l’impianto andrà in funzione nel 2023, dopo oltre 15 anni dall’apertura del cantiere. Il costo complessivo sarà di circa 19 miliardi di euro, per 1,65 MW (circa 11 milioni di euro al MW).
D’altra parte, il 12 agosto 2005 era iniziata la costruzione della Unit 3 di Olkilouto, in Finlandia: stesso reattore (EPR), che ha prodotto il suo primo kWh elettrico il 12 marzo 2022 a mezzogiorno, dopo circa 17 anni dall’apertura del cantiere. Il processo di approvazione per l’aggiunta della Unit 3 alle altre 2 unità della centrale nucleare di Olkiluoto era iniziato nel 2000 ed è durato 5 anni. Si prevede l’avvio di una produzione regolare di elettricità entro la fine del 2022, con un costo complessivo dell’impianto stimato in circa 12 miliardi di euro (“solo” 7,5 milioni di euro al megawatt).
Fonte: https://www.linkedin.com/feed/update/urn:li:activity:6976763748145336320/ – dal profilo LinkedIn dell’ing. Federico Santi
L’EPR è dotato di sistemi di sicurezza della parte nucleare 4 volte ridondanti in modo che ve ne sia uno in servizio, uno in manutenzione e 2 disppnibili. Inoltre è dotato di strutture proporzionate non solo per il sisma di progetto, ma anche per l’impatto aereo. La potenza elettrica disponibile da un singolo impianto supera 1500 MWe. Si tratta di un progetto ricco e costoso, che può essere adatto a reti molto interconnesse e capaci di sostenete l’impatto che crea sulla rete una repentina mancata potenza di quella stazza in caso di fuori servizio immediato.
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