Aldous Huxley – Il mondo nuovo, Ritorno al mondo nuovo – Oscar Mondadori, 1972 – Titolo originale: Brave New World (1930), Brave New World Revisited (1958)
Sotto il nome di “fantascienza” passa un po’ di tutto, ipotesi di tecnologie future, viaggi spaziali, speculazioni politiche e sociali, lavori di pura fantasia; in pochi casi, tuttavia, lo scrittore di fantascienza prevede un futuro che, almeno in parte, diviene realtà e questo è il caso di Huxley e di alcuni altri, ad esempio Orwell ed in minor misura Bradbury.
Huxley, che scrive nel 1932, ambienta il suo romanzo “il mondo nuovo” (the brave new world) in un futuro distopico, posto nell’anno 2500 circa.
Le caratteristiche di questo futuro sono innanzi tutto un Governo Mondiale, il cui motto planetario è Comunità – Identità – Stabilità: il motto, come peraltro tutti i motti, esprime concetti che possono essere condivisibili, ciò che conta è il modo in cui tali concetti vengono applicati alla realtà.
Nel Mondo Nuovo le condizioni della società umana sono sintetizzate nei punti seguenti:
- Separazione del sesso dalla procreazione e valorizzazione della promiscuità sessuale, mentre la fedeltà e la monogamia sono viste con sospetto
- Separazione della gestazione dal corpo femminile, gli ovuli estratti dalle donne vengono selezionati in base a criteri eugenetici, fecondati e sviluppati su peritonei di scrofa, con un processo industriale, finché non vengono “travasati”, atto equivalente alla nascita, e successivamente condizionati ed educati nell’ambito di istituzioni statali. Si deve tenere presente che Huxley, scrivendo all’inizio degli anni ’30, non aveva ancora a disposizione le conoscenze che noi abbiamo sul DNA e sulle possibilità di clonazione.
- Divisione della popolazione in caste tramite un processo biochimico che è parte della gestazione: si va dagli “alfa plus” destinati a funzioni di alto livello agli “epsilon minus semiaborti” destinati a lavori di bassa manovalanza, ottenendo in tal modo una differenziazioni delle capacità in funzione della futura attività, mentre il processo di condizionamento, basato sull’ipnopedia, ha lo scopo di far sì che ognuno sia contento del proprio status. Le caste sono differenziate fisicamente, gli individui di casta superiore sono più alti e più belli mentre gli individui di casta inferiore, di caratteristiche fisiche più modeste, vengono riprodotti in serie tramite un non meglio specificato processo di moltiplicazione degli ovuli: un individuo epsilon minus, ad esempio, ha diverse centinaia di gemelli ed, in casi eccezionali, può averne fino a quindicimila.
- Abolizione dei legami familiari, le parole “padre” e “madre” sono quasi una sconcezza, in particolar modo il secondo, ed allo stesso modo è considerata sconcia l’idea di una nascita vivipara, cioè tramite il parto.
- Abolizione della storia, in particolare di tutto ciò che è precedente al XX secolo.
- Abolizione di qualsiasi forma di religione.
- Felicità universale ed in pratica obbligatoria: ”tutti sono felici adesso” è la frase ripetuta durante il condizionamento per ipnopedia. Tale felicità è realizzata anche con l’aiuto di sostanze chimiche distribuite a tutti. Essa però ha un prezzo: perdita delle emozioni e dei sentimenti, abolizione di qualsiasi forma d’arte. Da studioso di economia, mi sento di dire anche abolizione dell’innovazione, anche se Huxley non ne parla.
- Modifica del ciclo di vita, una giovinezza ottenuta artificialmente fino a 60 anni e poi un rapidissimo declino e la morte.
La trama del romanzo ed i personaggi sono quasi figure secondarie:
- Bernardo Marx, un alfa plus che, per un errore di produzione, ha le caratteristiche fisiche di un gamma. Egli ricopre incarichi da alfa plus, ma è emarginato dai suoi simili per il suo aspetto e, per lo stesso motivo, non sempre riesce ad ottenere il dovuto rispetto e la necessaria obbedienza dagli individui di casta inferiore. Diviene amico del Selvaggio e finisce al confino.
- Helmholtz Watson, un altro errore di produzione da cui era derivato un “eccesso mentale”, che lo spinge a porsi troppe domande. Scrive un libro in cui propone una nuova teoria finalistica sulla biologia, finisce anch’egli al confino ed il libro non viene pubblicato.
- Lenina, perfettamente condizionata, che pur avendo una preferenza definita si accompagna a tutti per rispettare le convenienze sociali ed alla fine è attratta dal Selvaggio: tenta di sedurlo, viene da questi malamente respinta e considerata al pari di una prostituta.
- Il Governatore, Mustafà Mond, che si scopre essere in fondo anch’egli un eretico che tuttavia aveva optato per la “civiltà”: conosce Shakespeare, la Bibbia e l’Imitazione di Cristo e crede persino in una qualche forma di Dio. Il suo dialogo con il Selvaggio è la parte più importante del libro: “insomma, voi reclamate il diritto di essere infelice…….voi siete il benvenuto”.
- Il Selvaggio, nato al di fuori del mondo civilizzato, con un parto viviparo e vissuto in una tribù del Nuovo Messico, conosce a memoria tutte le opere di Shakespeare. Il suo arrivo nel Nuovo Mondo, portatovi da Bernardo Marx, sconvolge il sistema ma sconvolge anche la sua vita portandolo al suicidio.
Nel Ritorno al Mondo Nuovo l’autore esprime le sue preoccupazioni vedendo che le trasformazioni che aveva ipotizzato in un lasso di mezzo millennio stanno diventando realtà più in fretta: molte delle sue considerazioni sono relative ai temi della guerra fredda ed alle conoscenze scientifiche degli anni ’50, ma il rimedio da lui proposto per evitare l’eccessivo accentramento del potere politico ed economico è valido ancora oggi: valorizzazione dei corpi intermedi ed educazione alla libertà.
Huxley si confronta anche con Orwell, il cui romanzo “1984” era stato pubblicato dieci anni prima, ed afferma che, mentre la dittatura del suo Nuovo Mondo è basata su un sistema premiante, quella di Orwell si basa sulle punizioni e sulla paura. In base a considerazioni di etologia animale, ritiene che i sistemi premianti siano più efficaci ma che, allo stato attuale, siano possibili solo dittature basate su sistemi punitivi.
Ma tentiamo di capire a che punto siamo oggi, nell’anno di grazia 2021 e nella nostra civiltà occidentale:
- La separazione dell’attività sessuale dalla procreazione è un fatto compiuto.
- Sulla separazione della gestazione dal corpo femminile si può dire che ci si sta lavorando, anche se per ora ci si limita alla controversa e degradante pratica degli uteri in affitto e ad esperimenti di laboratorio. Si deve tuttavia tenere presente che la riproduzione per clonazione di animali è già stata effettuata e che, di conseguenza, il clone umano è già di possibile realizzazione, non è stato fatto finora per vincoli di natura giuridica e morale ma tali vincoli, presenti nella civiltà occidentale, potrebbero non esserlo altrove. L’eugenetica sta tornando di moda, per ora tuttavia ci si limita ad abortire i bambini “difettosi”.
- Di caste per ora non si parla, anzi si insiste di più sull’eguaglianza. Esistono d’altra parte molti tentativi, per ora solo parziali, di condizionamento della popolazione, tramite l’imposizione della così detta correttezza politica, il populismo, alcuni spettacoli televisivi e la pubblicità.
- I legami familiari esistono ancora, ma sono sotto attacco ed in grave crisi.
- Sull’abolizione della storia ci sta lavorando la cultura della cancellazione, in generale tuttavia si tende ad addomesticare la storia seguendo Orwell più che Huxley.
- Nella civiltà occidentale la religione, anche se esiste ancora, è sotto attacco ed attraversa un periodo di crisi profonda: per quanto concerne l’area cristiana, pur non esistendo un dato attendibile, il numero dei credenti è molto ridotto ed inoltre parecchi di essi nascondono di essere credenti, come Mustafà Mond optando per la “civiltà”..
- La felicità universale è l’obiettivo di alcuni politici, cui si dovrebbe ricordare la frase di Popper: “Quelli che vogliono rendere gli uomini felici non esitano a massacrarli per questo”. Quanto all’uso, fortunatamente ancora illegale, di sostanze chimiche, basta leggere la cronaca.
- Lo sviluppo economico e, in parte, la medicina hanno ottenuto grandi risultati e si è effettivamente avuto un allungamento sia della giovinezza che della vita media, mentre il declino è rimasto lungo; in questo campo, indipendentemente da Huxley, è possibile un’evoluzione positiva lavorando sulle malattie degenerative. Su questo punto è forse necessario un ulteriore chiarimento: la vita media probabilmente si allungherà ulteriormente (Genesi, 6.3: Dixitque Deus: “Non permanebit spiritus meus in homine in aeternum, quia caro est; eruntque dies illius centum viginti annorum”), la sfida tuttavia non è solo quella di allungare la durata della vita ma anche quella di ridurre la durata della fase finale di fragilità, l’ideale di “morire giovani il più tardi possibile” non significa conservare l’aspetto e la mentalità di un ventenne, bensì conservare le proprie facoltà mentali e la propria autosufficienza.