Ho fatto parte, a suo tempo, di uno dei gruppi di lavoro operanti nell’ambito della società che vinse la gara d’appalto, per poi vedersi cancellare il progetto in base alla nota regola dell’alternanza democratica per cui ogni governo deve disfare tutto ciò che di buono o di cattivo è stato fatto dal precedente governo, qualora esso appartenesse a diversa parte politica.
All’epoca la soluzione scelta era quella del ponte sospeso, oggi la tecnologia permette diverse alternative fra cui, mi auguro, sarà considerata anche quella di un ponte su pilastri galleggianti, se le correnti lo permettono.
Il ponte sullo stretto è un’opera di fondamentale importanza per “accorciare” l’Italia, se invece lo si intende come semplice collegamento fra Reggio e Messina esso è del tutto inutile. In altre parole, essi deve essere completato dall’alta velocità fino a Palermo e da un miglioramento della rete autostradale.