Molte favole ripetono il mito ancestrale di Brunilde, prendiamo ad esempio “la bella addormentata”.
Le storie e le varianti ve le cercate su Internet, nascono tutte da storie molto antiche e sono state scritte e riscritte più volte (fondamentale Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile) ed utilizzate come trame per opere teatrali, balletti, ed infine per i cartoni della Disney,
Mi è stato fatto notare che tali favole non sono più presentabili perché non politicamente corrette; il nocciolo della questione è che in tutte queste favole alla fine compare un turpe individuo di sesso maschile che compie un atto di molestia sessuale baciando una donna incosciente. Devo dire che condivido questo punto di vista: anche se non ho alcun interesse per la “correttezza politica”, sono un gentiluomo di altri tempi e non mi permetterei mai di approfittare di una donna incosciente.
Di conseguenza l’unica via per salvare la favola dalla cancellazione ed evitare grandi roghi di libri non può essere altro che cambiarne il finale.
La prima cosa è sostituire il principe con un altro personaggio: la nobiltà è stata abolita e ci serve qualcuno più democratico, penserei ad un operaio, in particolare ad un elettricista. Infatti questa parola, indeclinabile in lingua italiana, può identificare un individuo di qualsivoglia sesso ed in tal modo ci libera da un altro problema, allo stesso modo una tuta da lavoro è, come suole dirsi, neutrale dal punto di vista del genere.
Proponiamo dunque un nuovo finale: passando per il bosco, un elettricista vide la bella addormentata….eh, no, attenzione, un elettricista o un’elettricista, qui ci mettiamo nei guai. Meglio così:
L’elettricista addetto alla manutenzione della rete in media tensione a 20 kV 50 Hz che attraversava il bosco vide la bella addormentata, ne fu colpito e volle salvarla dalla sua incresciosa situazione . Presa la sua cassetta degli attrezzi, si arrampicò agile sul traliccio e, dopo aver informato il responsabile per la sicurezza della rete come prescritto da regolamento, realizzò un collegamento volante fra fase e neutro e due elettrodi improvvisati che applicò sulla fronte della bella addormentata. La sventurata si svegliò con un urlo e morì dopo circa un minuto di atroce agonia.