Se un giornale di sinistra parla male della destra (e viceversa), il lettore avveduto non crede neppure la metà. «E logico che dica ogni male: è di sinistra! (e viceversa)».
Se l’opposizione critica il governo (e viceversa), il cittadino smaliziato non si lascia ingannare. «Per forza — pensa — sono avversari politici!».
Se gli industriali dichiarano inaccettabili le proposte dei sindacati, l’osservatore attento resta scettico. «Sarebbe strano che fossero d’accordo: hanno interessi talmente contrapposti!».
Invece se un giornale anticlericale parla male del clero, se un movimento anticristiano dice peste e corna dei cristiani, se i propagandisti dell’ateismo radicale insultano le religioni, succede una cosa strana: ci credono tutti! Persino i preti, i cristiani, i devoti sono disposti a credere di più ai giornali anticlericali che ai loro vescovi.
I documenti non li legge nessuno, le prediche le ascoltano in pochi, le opere della comunità cristiana non fanno notizia. Quello che è certo, magistero davvero infallibile e osservazione assolutamente discutibile, è il titolo del giornale che lamenta, contesta, critica il papa, il vescovo, il parroco.
Che i credenti siano diventati creduloni?
(Tratto da: Mario Delpini, Con il dovuto rispetto, San Paolo, Milano, 2017)