Uno dei motivi per cui Amazon ha aumentato le proprie vendite un maniera così imponente in questo tempo di confinamento, oltre alla possibilità di confrontare facilmente un ampio assortimento di prodotti simili, è da ricercare nella scarsa preparazione delle aziende italiane nel commercio remoto.
Chiarisco con un esempio: devo acquistare dieci blocchi per note di un certo tipo , me ne servono dieci e non mille. Amazon vende il pacco da dieci blocchi a 23.35 € , spedizione inclusa nell’opzione “prime”
Controllo il sito del produttore Pigna Outlet: il prezzo per dieci blocchi è 28.70 €, il 22,9% in più. Tuttavia io voglio aiutare un’azienda italiana, posso accettare di pagare di più ed in fondo anche l’opzione “prime” ha un suo costo. Ma qui viene il bello: il fornitore, per spedire gratuitamente, chiede un ordine di almeno 80..00 €, richiesta legittima ma a questo punto il prezzo per 10 blocchi diviene 36.67 € cioè il 57,0% in più. Un grande studio professionale può organizzarsi e concentrare le spese di cancellerie in un acquisto periodico di importo superiore al minimo richiesto, il privato o il singolo professionista rinunciano e comprano da Amazon.
Comunicazione inviata a Pigna Outlet in data 29/11/2020
Un fatto realmente accaduto per un acquisto di un laptop su Amazon. Dopo l’estate, prima dei nuovi provvedimenti per COVID19, il prezzo era 650 euro. Ora il prezzo per lo stesso prodotto è 1100 euro. Siamo certi che non vi sia stata e non vi sia tuttora in Amazon una politica di “lifting” dei prezzi favorita dalla situazione di “immobilizzazione” dei clienti?
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Amazon è un commerciante e lavora nel proprio interesse, ciò non toglie che sia utile per due motivi. (1) Trovare tutto nello stesso luogo come in un grande mercato e spesso, ma non sempre, ad un prezzo conveniente; per i prodotti “tecnologi” si deve fare attenzione alla presenza di modelli non proprio obsoleti ma comunque non aggiornati (2) un sistema di consegna a domicilio rapida e con una buona politica di reso. Si deve risolvere il problema fiscale, che talora può essere una delle cause dei prezzi convenienti, ciò significa che quando si costringerà Amazon a regolarizzarsi i prezzi aumenteranno e sarà comunque il consumatore a pagare. Purtroppo le aziende italiane non sono ancora in grado di vendere in internet, gli esempi come quello da me esposto sono molti; inoltre l’assurda politica di non rendere noti i prezzi per non farli conoscere ai concorrenti (che comunque in qualche modo riescono a conoscerli) induce sfiducia nel potenziale acquirente: servirebbe un’ Amazzone (non più Amazon) che promuovesse i prodotti italiani. GdC
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