Allorché, per qualsiasi motivo, si prende in considerazione una qualsivoglia civiltà del passato, è importante fare riferimento alla mentalità ed al quadro legislativo e sociale dell’epoca e non a quelli attuali: purtroppo un errore comune, in chi si interessa di eventi storici, è la tendenza a giudicarli con l’ottica dei nostri tempi, invece di tentare di comprendere la cultura e la mentalità dell’epoca considerata.
C’è inoltre la tendenza a trarre conclusioni politiche o ideologiche e ad utilizzarle, in maniera più o meno strumentale, per finalità che nulla hanno a che fare con la ricerca storica; la storia si occupa di eventi passati, non della loro utilizzazione per finalità attuali.
Mi sembra assurdo che la nostra civiltà, che ama definirsi democratica e liberale, mentre esige il massimo rispetto delle culture minoritarie, anche se numericamente inconsistenti, nonché dei desideri individuali eretti, spesso arbitrariamente, a diritti civili, non applichi lo stesso rispetto culturale guardando indietro nel tempo.
Invece di abbattere statue, molto meglio sarebbe tentare di comprendere che cosa sia realmente accaduto e quali ne siano state le ragioni, evitando qualsiasi manipolazione storica (fenomeno studiato da Denis Mack Smith e descritto, sia pur in chiave fantastica, da Orwell in “1984”).
Gianluca di Castri
12/08/2020