Sono nato nel 1947, i miei primi ricordi sono pertanto relativi all’inizio degli anni ’50. Fra questi ricordi, ad esempio, vi sono cose che mia moglie, nata alla fine del 1953, non ricorda affatto: sei anni e mezzo di differenza, un’Italia diversa.
Ad esempio, io ricordo l’Italia distrutta dalla guerra, non a Roma, che ebbe danni limitati, ma nelle immediate vicinanze. Ad Anzio, a Frascati cioè nei luoghi di villeggiatura nelle vicinanze di Roma si vedevano molte case con gli intonaci segnati dai proiettili delle mitragliatrici, vi erano anche case diroccate, ricordo alcune demolizioni di villini ad Anzio che ancora oggi credo sarebbe stato meglio salvare; ricordo anche, credo fosse il 1955, i lavori di rimozione di un relitto che si trovava vicino al Tirrena, doveva essere un mezzo da sbarco affondato. Paradossale che io abbia rivisto le stesse cicatrici sull’esterno degli edifici in alcuni quartieri di Budapest, nella seconda metà degli anni ’90.
Un’altra curiosità sono le automobili: io ricordo ancora in giro qualche Balilla, molte Fiat 1500, l’Aprilia e l’Ardea: mio cugino appena presa la patente andava in giro con una vecchia Lancia Augusta datagli da uno zio (più o meno a metà degli anni 50), un mio caro amico che forse mi legge su Facebook, nella seconda metà degli anni ’60, andava in giro con una bellissima Lancia Aurelia berlina che gli ho sempre invidiato mentre un altro ancora, anch’egli forse mi legge su Facebook, con una Ford inglese a 3 marce che, in tutta franchezza, non gli ho mai invidiato.