Alcuni anni or sono, il mio amico Vito Ozzola scrisse un bellissimo libro, “la valigia di Avogadro”, che ho recensito nel 2011. Il libro è ambientato fra gli espatriati di una grande azienda, ambiente che conosco per avere fatto io stesso quel tipo di vita. L’espatriato può essere colui che ha una marcia in più e che va all’estero alla ricerca di incarichi e responsabilità che non potrebbe avere in sede, oppure colui che ha una marcia in meno e che va all’estero per riciclarsi. Da allora mi chiedo, senza trovare la risposta, a quale delle due categorie io allora appartenessi.