Giuseppe Andrea Cesareo è stato professore di latino e greco nella sezione A del Liceo Mameli. Personalmente l’ho avuto come professore in seconda ed in terza liceo, perciò negli anni scolastici 1963-64 e 1964-65. Nel 1962 aveva pubblicato un libro “Ifigenia in Aulide”, con commento e traduzione della tragedia di Euripide, libro su cui ricordo di avere studiato e che purtroppo non possiedo più.
Ricordo che ci insegnò a pronunciare il latino secondo la pronuncia classica o “restituta”, allora ed anche ora praticamente ignota ai più, tanto è vero che, avendo continuato ad usarla, mi sono trovato molte volte ad essere considerato un ignorante. Oggi sulla pronuncia del latino si trova molto con Google o Wikipedia, ma negli anni ’60 la sua iniziativa, in Italia, è stata veramente innovativa, almeno per la scuola italiana. (https://it.wikiversity.org/wiki/Pronuncia_del_latino)
A distanza di oltre mezzo secolo, è giusto chiederci cosa ci abbia lasciato il prof. Cesareo. Innanzi tutto, l’ampliamento della nostra visione culturale e poi l’amore per la lingua latina e greca e, più importante ancora, la volontà di continuare a coltivarle nel tempo.
Per quanto mi concerne, nel mio caso, devo dire, ho coltivato maggiormente il latino: nel 2006 mi sono perfino cimentato in uno scritto, che fu pubblicato sul sito del Centro Culturale Lumen Gentium, da me presieduto, e che ho recentemente riproposto sul mio “blog”. Devo ammettere di avere a suo tempo, prima di pubblicarlo, fatto rivedere il testo dalla compianta prof.ssa Loredana Marano, la quale tuttavia non mi consigliò alcuna correzione, facendomi tuttavia rilevare un forte italianismo nella frase iniziale. In realtà nel testo, rileggendolo oggi, ho trovato un altro errore: il latino fu lingua ufficiale dell’Impero d’Oriente fino alla riforma di Eraclio
Chi fosse sufficientemente folle da volerlo leggere lo può trovare qui:
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