Riporto integralmente un interessante dibattito al quale ho preso parte anch’io, la fonte è https://qr.ae/ps46QL oppure https://it.quora.com/Mussolini-ha-fatto-delle-belle-azioni-Se-s%C3%AC-quali
Interessante notare come da persone civili si possa discutere su un argomento controverso senza necessariamente insultarsi a vicenda.
Risposta di Giorgi Atanasov
In 20 anni qualcosa di buono avrà pur fatto. Una strada o un ponte l’avrà costruito. Anche il mostro di Firenze un buongiorno l’avrà detto a qualcuno qualche volta no?
A parte gli scherzi, Mussolini ha avuto il governo più duraturo che l’Italia ricordi. Era una dittatura però il suo operato non è tutto da buttare.
Il ventennio fascista si divide in due fasi:
- Una prima fase che va dal 1922 al 1925 in cui Mussolini è a capo di un governo di coalizione.
- Una seconda fase che va dal 1925 al 1943 in cui Mussolini ha pieni poteri.
Nonostante la Marcia su Roma, inizialmente il fascismo non era ancora al potere ma dovette confrontarsi con altre forze politiche.
Mussolini fu costretto a formare un governo di coalizione con cattolici e liberali che accettarono in un primo momento di sostenere il suo operato. Erano convinti che Mussolini fosse un male necessario. Com’è noto, si sbagliavano di grosso.
Questa fase si concluse con le elezioni del 1924 che videro una vittoria dei fascisti. Le elezioni furono contestate da Giacomo Matteotti, un deputato socialista che fu ridotto al silenzio. Il delitto Matteotti suscitò lo scandalo dell’opposizione che decise di abbandonare il Parlamento. La crisi si ricompose quando Mussolini si assunse la responsabilità dei fatti.
Nel 1925 Mussolini varò le Leggi Fascistissime con cui assumeva pieni poteri scavalcando il Parlamento. Iniziava la dittatura vera e propria. In pochi anni tutti i partiti e i sindacati ostili al regime furono sciolti e il PNF divenne l’unico partito del Paese.
Dopo una prima fase turbolenta, il regime divenne più moderato e Mussolini cercò di ottenere l’appoggio della Chiesa, di cui aveva bisogno per ottenere il consenso degli italiani. I rapporti con la Chiesa nei primi anni ’20 erano pessimi. Il Papa si sentiva ancora prigioniero di Casa Savoia e si rifiutava di riconoscere la legittimità dello Stato italiano.
Mussolini seppe abilmente ricomporre questa frattura con i Patti Lateranensi, firmati nel 1929. Lo Stato riconosceva il cattolicesimo religione di Stato e garantiva l’indipendenza del Vaticano mentre il Papa riconosceva il Regno d’Italia.
I Patti Lateranensi furono un successo straordinario e il merito va tutto a Mussolini. In seguito, per affrontare la crisi degli anni ’30, il regime diede vita all’IRI, l’Istituto di Ricostruzione Industriale, che aveva il compito di salvare le aziende in crisi dalla bancarotta.
L’IRI fu mantenuto anche nel dopoguerra e salvò moltissime aziende tra cui la FIAT e la neonata EIAR, il primo nucleo della radio nazionale. Infatti il fascismo sfruttò i moderni mezzi di comunicazione di massa per promuovere la propria propaganda.
Mussolini fu anche artefice di diverse riforme economiche e sociali che assicuravano agli italiani dei servizi fondamentali, generando un vasto consenso verso il regime che, tra repressioni e riforme, raggiunse la popolarità. Erano gli anni del consenso.
Negli anni ’30 la politica estera del Duce portò alla conquista dell’Etiopia con la nascita dell’Impero coloniale nel 1936. Mussolini fu il primo a opporsi alla Germania nazista, tentando invano di convincere inglesi e francesi a formare un fronte comune contro Hitler.
Il fronte di Stresa ebbe vita breve perché l’Inghilterra firmò un accordo navale segreto con la Germania, vanificando i suoi sforzi. Nonostante la simpatia per Churchill, Mussolini iniziò ad avvicinarsi alla Germania che l’aveva appoggiato e rifornito durante la crisi etiope.
A lungo vicino agli ebrei, il Duce fu costretto nel 1938 a varare le leggi razziali per compiacere la Germania che attuava una politica antisemita. Fu il primo passo verso la caduta del regime che iniziò a perdere consensi con l’entrata in guerra.
Nello stesso anno Mussolini fu chiamato a fare da mediatore tra Hitler e Chamberlain, riuscendo a salvare la pace in cambio dei Sudeti. La conferenza di Monaco si rivelò un disastro ma il Duce riuscì a posticipare la guerra.
Contrario al conflitto, nel 1939 si proclamò neutrale nonostante il Patto d’Acciaio con Hitler. L’anno successivo entrava in guerra, illuso che la Germania avrebbe vinto e l’Italia dovesse a tutti i costi parteciparvi. Sarà l’inizio della sua fine.
Nel 1943, dopo tre anni di disfatte, Mussolini fu arrestato dal Re. La sua morte non ha risolto tanti nodi oscuri ma anzi ha contribuito più a un clima di vendetta che di giustizia.
Il fascismo si macchiò di colpe gravissime tra cui l’uso di gas asfissianti, la repressione dei dissidenti, le leggi razziali, l’alleanza con la Germania. Però in quei 20 anni fece anche diverse riforme che furono giudicate positivamente anche dai padri costituenti.
A mio avviso, Mussolini amava l’Italia ma non ebbe la lungimiranza di capire che stava prendendo una strada pericolosa. Nel bene e nel male, è stato un grande statista pur essendo un dittatore spietato e autoritario.
Dibattito
- Gianluca di Castri: Aggiungerei un commento sulla RSI: alla fine del 1943 l’alternativa alla RSI non era la costituzione di una democrazia parlamentare bensì un’invasione tedesca del centro-nord ancora più feroce di quella che ci fu in realtà, lo stesso Hitler aveva espresso l’intenzione di “fare come in Polonia”. La scelta della RSI fu certo un male, ma nelle circostanze reali fu il “male minore” e non il “male assoluto” come qualcuno ebbe a dire. Mi congratulo con Atanasov per la sua sintesi.
- Federico Noferi: l problema di tutti i dittatori, è che non è previsto il pensionamento…arrivano al punto in cui il tema diventa la guerra, la lotta al nemico (esterno o interno). Da quel momento in poi non si parla più dello sviluppo del paese ma solo della sopravvivenza del regime…che duri pochi anni o tanti a quel punto poco cambia.
Sono davvero pochi i dittatori che se ne vanno in modo soft e senza lasciare il paese nel caos o povero in canna…mi viene in mente solo Franco…
Che poi spesso i dittatori abbiano fatto anche delle cose buone, è molto comune. La fase del consenso c’è quasi sempre e i dittatori difendono sempre gli interessi di un pezzo di paese che è pronto a sostenerli… - Giorgi Atanasov: Secondo molte teorie, se Mussolini si fosse dichiarato neutrale sarebbe morto nel suo letto come Franco.
Certo, il fascismo infatti favoriva gli interessi della borghesia e degli industriali ma mirava anche ad ottenere il consenso delle masse attraverso riforme e servizi popolari.
Franco in realtà aveva già designato il suo successore, Juan Carlos di Borbone. La sua fu una transizione indolore. - Carlo Velenosi: il punto è: Avrà fatto pur cose buone, ma a che prezzo? Il paese distrutto, morti, stragi, la distruzione della reputazione del paese (ci vorranno anni di paziente lavoro politico e diplomatico per tornare nel consesso delle nazioni rispettabili), vale la bonifica di due paludi? o i treni in orario? (e non mi viene in mente altro di significativo peraltro…). Secondo me: no.
- Mirko Ronaldo: Premesso che non sono uno storico e non ho un background solidissimo su tale argomento.
Mussolini se non avesse avuto manie di grandezza molto probabilmente sarebbe morto come Franco e sarebbe ricordato come un ottimo dittatore (fino alle campagne d’Africa era considerato come tale, ma potrei sbagliare).
Tra le cose positive aggiungerei che buona parte della piana del Sele (oggi polo produttivo agricolo principale) è stata bonificata dal suo regime tra gli anni 20 – 30. - Giorgi Atanasov: Esattamente. In realtà anche dopo fu visto positivamente tant’è che nel 1938 Chamberlain gli chiese di mediare alla conferenza di Monaco. Senza Mussolini, la guerra sarebbe scoppiata un anno prima.
Pare che avesse un rapporto privilegiato con Churchill che sarebbe durato anche durante la guerra(il cosiddetto carteggio). Churchill, che disprezzava Hitler, espresse opinioni favorevoli su Mussolini sostenendo che fosse un grande statista e che se fosse stato italiano anch’egli sarebbe stato fascista. Da buon conservatore, Churchill stimava l’impegno di Mussolini contro il comunismo affermando che aveva salvato l’Italia dal cancro del bolscevismo. Tentativi di salvare Mussolini avvennero anche negli ultimi giorni del conflitto.
Gli Alleati diedero ordine di consegnare Mussolini vivo mentre i partigiani lo volevano morto a tutti i costi, temendo potesse rivelare chissà quali segreti al processo. In molti pensano che la stima di Churchill non venne mai meno e avrebbe cercato di convincere Mussolini a passare dalla sua parte. Comunque il carteggio sparì e ad oggi rimane un mito. Non fu l’unica cosa a sparire in quei giorni. Per questo ho parlato di tanti nodi irrisolti.
Churchill disse che se Mussolini fosse morto nel 1939, tutte le piazze d’Italia sarebbero state intitolate a lui. Anche Roosevelt e Gandhi avevano un’ottima opinione sul Duce. Purtroppo l’amicizia con Hitler ha rovinato tutto. - Mirko Ronaldo: Non posso che concordare!
La valigia “segreta” di Mussolini – Churchill ne avevo sentito parlare nei cosiddetti rapporti opachi tra Alleati e non. - Paolo Cavargna: Sicuramente :
Alleanza con Hitler
Leggi razziali del 1938
Sogno del ” Posto al sole ” o Impero
Fosse stato furbo come Françisco Franco quante meno privazioni e distruzioni e morti avremmo avuto e patito…
Ma non è andata così , purtroppo… - Giorgi Atanasov: Purtroppo. Penso anch’io che Franco sia stato molto più furbo. Peccato, Mussolini era un delinquente ma fece anche tante riforme.
- General Mark: Se gli Anglo-francesi fossero stati più accomodanti (l’accordo Hoaere lavalle non fallisce,o come cavolo si scrive!) Mussolini sarebbe rimasto più vicino agli Alleati…ma gli inglesi per buona parte di quel momento iniziarono poi a mettere i bastoni fra le ruote tanto che quando Churchill implorò l’entrata dell’Italia mussolini dopo tutti quei volta faccia ricevuti andò con L’asse e sappiamo tutti com’è finita.
- Claudio Cludione: Un solo errore credere troppo nell’italiano e non aver fatto carte false per impedire la campagna in Russia degli alleati.
Bonifiche,case,lavoro, infrastrutture,servi pubblici, sanità ecc ecc inutile dirlo un genio! Siamo in molti - Francesco Verrelli: Il problema è che nelle scuole italiane(lo dico da neo diplomato) si è sempre insegnato non maniera approfondita la storia e sempre con una tendenza un po’ a sinistra dei professori. L’estremismo di destra o di sinistra è sempre un male ma nelle scuole italiano non si insegnano tutti i male e le morti che ha portato il Comunismo e non solo in Russia, e negli altri Paesi, ma anche in Italia.
Rispondi
