Ripropongo un mio articolo su Galileo Galilei cui aggiungo alcune considerazioni:
- La democrazia e la correttezza politica sono belle cose ma non riguardano la scienza, oggi Galileo Galilei sarebbe stato definito con il termine di “negazionista” ed osteggiato da tutti i mezzi di comunicazione di massa (mass media)e le reti di comunicazione sociale (social networks), i suoi studenti avrebbero protestato e gli sarebbe stata tolta la cattedra e non avrebbe avuto nessuna possibilità di spiegare i propri argomento in un programma televisivo.
- Vi sono alcune parole o argomentazioni che, in un dibattito scientifico o tecnico di qualsivoglia natura, non dovrebbero essere mai utilizzate. Lo stesso vale per ogni dibattito o conversazione il cui scopo sia il confronto di opinioni e non la criminalizzazione dell’avversario. ad esempio:-
- negazionista, negazionismo: neologismo (non è ancora presente nel Dizionario Treccani del 1989) creato per identificare coloro che negavano l’evidenza della Shoah ed esteso successivamente ad altri casi, in pratica oggi significa “tu la pensi in maniera diversa da me, dunque non hai il diritto di parlare e, forse, neanche quello di esistere”
- allarmismo, allarmista: altro termine usato in maniera dispregiativa, allo scopo di trasformare il dibattito in politica o propaganda evitando il confronto delle opinioni
- consenso degli scienziati: argomento usato con particolare riferimento al cambiamento climatico, ma non solo, in realtà la conoscenza scientifica si basa su altri argomenti e non sul consenso né sulla democrazia, se così fosse saremmo ancora fermi al sistema geocentrico
- omissione di dati numerici o citazione di dati numerici fuori contesto, confusione dei dati sperimentali con le proiezioni
