Il “terzo mandato”

Il principale argomento a favore è che, se un governatore di regione è bravo, non si vede perché non lo si dovrebbe confermare per la terza volta mentre il principale argomento contrario è relativo alla necessità di rinnovamento periodico dei vertici; obiettivamente, tutti e due gli argomenti hanno una loro validità.

Mi domando se non sia possibile stabilire per il terzo mandato una procedura più gravosa, la prima cosa che viene in mente è una maggioranza qualificata, ad esempio i tre quinti invece della metà più uno, in teoria un governatore particolarmente stimato dovrebbe essere in grado di ottenere un consenso superiore a quello della sua parte politica. Inutile dire che ciò comporterebbe qualche complicazione nella procedura elettorale qualora il candidato per il terzo mandato vincesse le elezioni senza tuttavia raggiungere la maggioranza qualificata.

D’altra parte non dobbiamo dimenticare due particolarità del caso italiano che ci danno un’indicazione di segno opposto:

  • la prima è nell’estrema litigiosità della politica italiana,
  • la seconda è nel fatto che il nostro sistema elettorale ci ha abituato a votare per il partito, con un voto esclusivamente ideologico che non tiene conto dei candidati se non, al limite, del candidato principale.

Personalmente, pur comprendendoi la difficoltà della scelta, sono a favore del terzo mandato

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