Seguendo gli studi di Brown e di Jaques, definiremo gerarchia esecutiva[1] un sistema secondario e dipendente, gerarchicamente stratificato, in cui le persone sono occupate a lavorare a fronte di una retribuzione. Secondario in quanto non può istituirsi in modo autonomo ma deve essere istituito da un organo primario detto autorità istituzionale; dipendente in quanto la continuità della sua esistenza dipende dalla continuità dell’autorità primaria, che ne fissa le finalità e per la quale la gerarchia esegue il proprio lavoro. Una delle principali differenze fra lavoro dipendente e lavoro indipendente, consiste nella prerogativa che il lavoro indipendente ha, almeno in parte, di stabilire le proprie finalità.
Fonte: Gianluca di Castri – Project Management per l’Edilizia – Flaccovio, 2009 (seconda edizione 2020)
[1] Jaques usa il termine burocrazia (bureaucracy), che peraltro in italiano ha di fatto assunto un significato deteriore ed al quale abbiamo preferito gerarchia esecutiva; il termine burocrazia, etimologicamente molto infelice fu coniato da Max Weber, componendo il tedesco Büro con la radice del verbo greco kratéo presente in altri composti come democrazia, aristocrazia, etc.).
Interessante notare, a tal punto, l’incongruenza fra termini inglesi ed italiani relativamente al concetto di direzione; in inglese si definisce Director un consigliere d’amministrazione o, comunque, una persona con poteri globali relativi all’attività imprenditoriale propriamente detta, che lo qualificano come organo imprenditoriale e non esecutivo, termine che potrebbe essere tradotto in italiano come Amministratore o con l’arcaico Institore ma non col termine Direttore che ha, nell’uso corrente, un significato più ristretto.
Nell’uso conte italiano, infatti, la parola Direttore è usata per i primi due o tre livelli della gerarchia esecutiva, ed indica comunque il vertice esecutivo ma non un’autorità istituzionale; per le qualifiche direttive di livello inferiore non si sa che termine si debba usare: Direttore è troppo elevato, Dirigente ha un significato contrattuale e non organizzativo, Preposto ha assunto significati particolari. Si finisce per usare parole inglesi di significato più o meno corrispondente, come Manager o Leader, oppure di parole di significato meno definito come Capo o Responsaile.
Il termine Manager significa un po’ tutto; la parola, anch’essa di origine latina (manu agere) era in origine relativa all’addestramento ed alla guida dei cavalli (italiano: maneggio) ed ha assunto, per traslazione, il significato di gestore o direttore. Propriamente dovrebbe indicare un’attività di gestione, cioè un’attività che, per quanto importante, si limita a’attuazione di scelte avvenute al superiore livello imprenditoriale.
Seguendo gli studi di Brown e di Jaques, definiremo gerarchia esecutiva[1] un sistema secondario e dipendente, gerarchicamente stratificato, in cui le persone sono occupate a lavorare a fronte di una retribuzione. Secondario in quanto non può istituirsi in modo autonomo ma deve essere istituito da un organo primario detto autorità istituzionale; dipendente in quanto la continuità della sua esistenza dipende dalla continuità dell’autorità primaria, che ne fissa le finalità e per la quale la gerarchia esegue il proprio lavoro. Una delle principali differenze fra lavoro dipendente e lavoro indipendente, consiste nella prerogativa che il lavoro indipendente ha, almeno in parte, di stabilire le proprie finalità.
[1] Jaques usa il termine burocrazia (bureaucracy), che peraltro in italiano ha di fatto assunto un significato deteriore ed al quale abbiamo preferito gerarchia esecutiva; il termine burocrazia, etimologicamente molto infelice fu coniato da Max Weber, componendo il tedesco Büro con la radice del verbo greco kratéo presente in altri composti come democrazia, aristocrazia, etc.).
Interessante notare, a tal punto, l’incongruenza fra termini inglesi ed italiani relativamente al concetto di direzione; in inglese si definisce Director un consigliere d’amministrazione o, comunque, una persona con poteri globali relativi all’attività imprenditoriale propriamente detta, che lo qualificano come organo imprenditoriale e non esecutivo, termine che potrebbe essere tradotto in italiano come Amministratore o con l’arcaico Institore ma non col termine Direttore che ha, nell’uso corrente, un significato più ristretto.
Nell’uso conte italiano, infatti, la parola Direttore è usata per i primi due o tre livelli della gerarchia esecutiva, ed indica comunque il vertice esecutivo ma non un’autorità istituzionale; per le qualifiche direttive di livello inferiore non si sa che termine si debba usare: Direttore è troppo elevato, Dirigente ha un significato contrattuale e non organizzativo, Preposto ha assunto significati particolari. Si finisce per usare parole inglesi di significato più o meno corrispondente, come Manager o Leader, oppure di parole di significato meno definito come Capo o Responsaile.
Il termine Manager significa un po’ tutto; la parola, anch’essa di origine latina (manu agere) era in origine relativa all’addestramento ed alla guida dei cavalli (italiano: maneggio) ed ha assunto, per traslazione, il significato di gestore o direttore. Propriamente dovrebbe indicare un’attività di gestione, cioè un’attività che, per quanto importante, si limita a’attuazione di scelte avvenute al superiore livello imprenditoriale.