Interessante articolo, ne riporto il testo
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Come ti chiami? in protolatino – risposta di Josef G. Mitterer
- In proto-indoeuropeo, la domanda era probabilmente *kʷis h₁éssi? (verosimilmente accompagnato da *kʷósi̯o h₁éssi? ‘di chi sei?’, se non era comunque questa la domanda principale), cioè quis es? in latino. Il pronome quis ‘chi’ è lo stesso in proto-indoeuropeo, proto-italico e latino. La forma verbale es che deriva dal proto-indoeuropeo *h₁éssi aveva probabilmente la forma proto-italica *esi, che passò a es già in età preletteraria. La forma proto-latina sarebbe, quindi, *kʷis es(i)?:
- la geminata *-ss- (nata dall’incontro della *-s- finale della radice con la desinenza *-si: *h₁és-si) passò a *s scempia già in età proto-indoeuropea.
- la laringale *h₁ in posizione iniziale innanzi vocale scomparve in tutte le lingue indoeuropee, quindi non faceva certo parte dell’inventario fonematico del proto-italico.
- In latino la domanda più “idiomatica” sarebbe probabilmente quid tibi nomen est? (si trova anche in Plauto). Questa domanda deriva dal proto-indoeuropeo *kʷid tebʰei̯ h₁nómn̥ h₁ésti?, in proto-latino *kʷid tebī nomen est(i)?:
- *kʷid ‘quale’ rimane intatto.
- *tebʰei̯ ‘ti, a te’ > tibī:
- La *-e- (*tebʰei̯) si è innalzata a i a causa della posizione enclitica; cioè, è cambiata come le altre *e in sillaba interna.
- Gli esiti di *-bʰ- intervocalica (*tebʰei̯) divergono in proto-italico: in osco si ha f, in latino b (cf. tefe in osco = tibi in latino),
- *ī è l’esito latino regolare del dittongo *ei̯ (*tebʰei̯, il passaggio tibī > tibi è avvenuto più tardi).
- *h₁nómn̥ > nomen (nōmen):
- Come già detto in 1b, *h₁ cade.
- Le sonoranti sillabiche (*l̥ *r̥ *m̥ *n̥) furono “appoggiate” con una vocale epentetica, ecco da dove deriva la e di nōmen.
- La ō lunga deriva probabilmente da una contaminazione con gnōscere.
- In *h₁esti > est(i) scompare, ancora, la laringale.