Molte nostre forme di indirizzo derivano dall’antica titolazione nobiliare romana, che peraltro ha avuto una notevole evoluzione durante i secoli dell’Impero.
(Fonte: Ellul – Histoire des Institutions – Quadrige, Paris, 1999)
RIFORMA DI GIUSTINIANO
Iniziamo dalla fine, con la Riforma di Giustinitano. Essa prevedeva, per la titolazione imperiale, i titoli di
- Imperator, Caesar, semper Augustus
- Kyrios
- Dominus
- Basileus (con Eraclio diviene il titolo principale)
Erano inoltre previsti i seguenti titoli:
- Clarissimus (senatori, in disuso)
- Spectabilis (governatori di province)
- Illustris (alti ufficiali civili e militari)
- Magnificus (consoli e patrizi, in disuso)
- Gloriosus (prefetti)
DOMINATO
Andando indietro nel tempo, arriviamo ai tempi del Dominato in cui i titoli diffusi erano
- Vir egregius (funzionari subalterni)
- Vir perfectissimus (funzionari superiori)
- Vir clarissimus (senatori)
- Honoratus (titolo concesso per brevetto imperiale, senza funzione – lo stesso vale per il titolo di Comes, intermedio fra perfectissimus e clarissimus)
Nell’anno 360 fu stabilita una gerarchia della titolazione costituita da, in ordine decrescente,
- Consularis
- Illustris
- Spectabilis
Il titolo di Clarissimus, ereditario, era riservato all’ordine senatorio mentre non è del tutto chiara l’attribuzione del titolo di Perfectissimus, peraltro non ereditario
Per la titolazione imperiale erano usati i titoli di
- Dominus Noster
- Nobilissimus Caesar Augustus
Il titolo di Nobilissimus era esteso a tutti i membri della famiglia imperiale
MARCO AURELIO
In precedenza Marco Aurelio aveva previsto il titolo di Clarissimus per i senatori mentre per i membri dell’ordine equestre erano previsti i titoli di Eminentissimus (alti funzionari), Perfectissimus (cavalieri con incarichi amministrativi), Egregius, Splendidus ed, al livello più basso, Vir Spectabilis