
Benedetto XV definì la prima guerra mondiale un’inutile strage, e col senno di poi credo si possa concordare che aveva ragione: di fatto la prima guerra mondiale è stata il suicidio dell’Europa e, fatto ancor più grave, il suicidio della civiltà occidentale. Gli storici del futuro probabilmente parleranno di una “guerra dei trent’anni” dal 1914 al 1945, di fatto già cominciano a parlarne, taluni hanno usato il termine, evocativo anche se solo in parte corretto, di “guerra civile europea”.
Tuttavia l’Italia non avrebbe potuto non partecipare, sarebbe stata emarginata dall’Europa come è successo alla Spagna; di fatto l’Italia, in particolare nel periodo fra l’inizio della guerra il 28 luglio 1914 e la firma del patto di Londra il 26 aprile 1915 valutò sia l’ipotesi di entrare in guerra a fianco della Triplice Intesa sia l’ipotesi di restare neutrale accettando le compensazioni offerte dagli Imperi Centrali a tale scopo, ed optò per la prima alternativa, dichiarando guerra all’Impero Austro-Ungarico, ma non alla Germania, il 23 maggio 1914. . La terza possibilità, cioè l’entrata in guerra a fianco degli Imperi Centrali, non fu mai un’opzione reale anche se ebbe diversi sostenitori.
Alcuni l’hanno definita una “guerra sprecata”. Da una parte è vero che, da un punto di vista europeo, le due guerre del XX secolo sono state non tanto sprecate quanto autolesioniste, anche se questo all’epoca non era chiaro ed è in realtà frutto di analisi storica o, se si preferisce, del “senno di poi”
Per quanto ci riguarda, dobbiamo riconoscere tuttavia che dalla prima guerra mondiale nacque la nostra identità nazionale, non più limitata a gruppi selezionati bensì divenuta identità di massa: in trincea arrivarono napoletani, milanesi, siciliani…..e ne uscirono italiani. Non è possibile pertanto definirla “una guerra sprecata”, o per lo meno non sprecata del tutto.
Il prezzo è stato alto, è vero, ed è doveroso fare memoria dei caduti: in Inghilterra ancora oggi, il giorno 11 novembre la gente va in giro con un papavero rosso all’occhiello, in Italia neanche più ci ricordiamo del 4 novembre, e credo che di ciò ci si debba vergognare.
(Un’interessante fantasia ucronica: e se l’Italia fosse intervenuta a fianco di Austria e Germania?)
Gianluca di Castri