Perché gli scienziati imbrogliano: Galileo Galilei

Nessuno mette in dubbio che Galileo abbia compiuto molti esperimenti a sostegno delle sue teorie, in fondo il metodo sperimentale è una sua creatura. Il problema tuttavia è che non fece gli esperimenti nel modo in cui egli stesso li descrisse, e ciò risulta anche da sue parziali ammissioni.

Consideriamo il famoso esperimento sulla caduta verticale dei gravi, da lui eseguito facendo cadere una palla di cannone dall’albero di una nave, esperimento che lui stesso ammise di non avere eseguito e che fu compiuto da G.B. Baliani 7 anni dopo. Lo stesso vale per il lancio delle sfere dalla torre di Pisa: ricordiamo che, mentre Aristotele sosteneva che la velocità di caduta fosse proporzionale al peso, Galileo sostiene che, essendo l’accelerazione costante, le due sfere giungono a terra simultaneamente ed alla medesima velocità.(1) (2).

In realtà le due sfere non arrivano a terra simultaneamente a causa della resistenza dell’aria e l’esperimento dovrebbe svolgersi nel vuoto, concetto allora del tutto indefinito (3): se Galileo avesse veramente eseguito l’esperimento avrebbe paradossalmente dimostrato che la sua teoria non era vera o almeno avrebbe suscitato dubbi, anche a sé stesso.

Un altro caso è l’esperimento del piano inclinato, che Galileo sostiene di avere eseguito ben cento volte. L’esperimento consiste nel lasciar cadere delle palle di bronzo ben rotonde e pulite in un canaletto lisciato con carta pecora per dimostrare che lo spazio di caduta è proporzionale al quadrato dei tempi: in realtà, nelle condizioni tecnologiche in cui Galileo era in grado di operare, il risultato non può essere ottenuto (4) in quanto il piano inclinato di Galigeo conteneva una scanalatura abbastanza ampia da contenere le palle annullando gli effetti della rotazione e pertanto privandole di parte della sua accelerazione.

Lo stesso vale per l’esperimento del pendolo ripetuto da Naylor con una palla di ottone ed una di sughero, in cui in realtà la palla di sughero perde un quarto di oscillazione ogni 25 oscillazioni complete.

La conclusione è che Galileo, essendo sicuro di quanto asseriva ma essendo anche consapevole di non avere gli strumenti per dimostrare sperimentalmente ciò che aveva intuito, descrive esperimenti che sarebbero stati possibili solo in un’ epoca successiva.

Lo stesso vale per la rotazione terrestre, intuita da Galileo nell’ambito del sistema geocentrico ma dimostrata sperimentalmente solo da Foucault nel 1851

 

 

(1) – L. Cooper: Aristotle, Galileo and the tower of Pisa, 1915

(2) – Sir Oliver Lodge: the pioners of Science, 1893

(3) – il libro di Otto von Guericke fu pubblicato nel 1672, trent’anni dopo la morte di Galileo

(4) – p. Marino Mersenni, 1588-1648), Thomas S. Settle (1961), Ronald Naylor (1973)

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