Fusione HB11 (idrogeno – boro)

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A differenza delle altre tecnologie di fusione nucleare allo studio, la tecnologia HB11 Energy, sviluppata dal professor Heinrich Hora dell’Università del New South Wales (UNSW) di Sydney, non crea alcuna scoria radioattiva e i suoi combustibili sono abbondanti in natura e anch’essi non radioattivi.

L’approccio di fusione al quale stanno lavorando numerosi consorzi internazionali (in primis l’ITER) prevede di riscaldare un combustibile composto da  deuterio e trizio ben oltre la temperatura del sole (quasi 15 milioni di gradi Celsius). Invece di riscaldare il combustibile, la fusione dell’idrogeno-boro dell’HB11 si ottiene usando due potenti laser i cui impulsi applicano forze precise non lineari per comprimere i nuclei.

 L’energia generata dalla fusione idrogeno-boro, a differenza di altri sistemi, si converte direttamente in elettricità consentendo generatori molto più piccoli e più semplici.

La tecnologia

La fusione HB11 offre una semplice alternativa in quanto non richiede combustibili per riscaldamento a temperature così eccessive, quindi non dovrà affrontare le sfide tecniche e ingegneristiche degli altri approcci. Poiché converte l’energia nucleare direttamente in elettricità, l’impianto può essere molto più piccole in quanto non necessita di turbine a vapore e generatori.

La società ha recentemente annunciato una serie di brevetti in Giappone, Cina e Stati Uniti per proteggere la sua nuova tecnica di generazione di energia da fusione. Intende creare una fonte illimitata di energia pulita, sicura e affidabile. Ancora più importante, si aspettano di raggiungere questo obiettivo utilizzando combustibili che sono abbondanti in natura, senza produrre rifiuti radioattivi.

Secondo il sito web dell’azienda, il processo prevede che un pellet di combustibile HB11 di dimensioni modeste venga tenuto al centro di una grande sfera metallica vuota con aperture su diversi lati per la penetrazione dei laser. Uno dei laser stabilisce un campo di contenimento magnetico per il plasma mentre l’altro innesca la reazione a catena di fusione della “valanga” (infografica sopra). Il flusso elettrico creato dalle particelle alfa può essere collegato direttamente a una rete elettrica esistente.

https://it.wikipedia.org/wiki/Fusione_aneutronica

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