Interessante confrontare la mia Ucronia, pubblicata il 18 maggio 2024, con una simile pubblicata su Quora da Giorgi Atanasov in data 5 agosto 2024 di cui riporto qui sotto il testo. Pur essendo fra loro diverse, esse condividono comuni considerazioni di fondo.
Ricordiamo la frase spesso citata come un commento su Benito Mussolini attribuito a Winston Churchill, il quale avrebbe detto che, se Mussolini fosse morto subito dopo la proclamazione dell’Impero italiano nel 1936, sarebbe stato ricordato come uno dei grandi uomini della storia e ci sarebbero state strade dedicate a lui in ogni città. Di tale commento, tuttavia, non esiste evidenza storica.
Se il caso avesse voluto che Mussolini fosse morto di infarto a 55 anni nel 1938, ne avremmo un ricordo diverso? E per l’Italia ci sarebbe stata una sorte migliore di quella a cui andò incontro durante il secondo conflitto mondiale? Che ne pensate?
Risposta di Giorgi Atanasov:
Secondo me sì. Mussolini è stato presentato come uno dei peggiori dittatori della storia perché fece le leggi razziali e si alleò con Hitler. In realtà, prima di “infatuarsi” di Hitler, Mussolini era considerato un grande statista e lodato in tempi non sospetti da grandi personalità internazionali tra cui Churchill e Gandhi.
Anche in patria godette a lungo di un vasto consenso tra gli italiani, derivato dalle sue riforme economiche e sociali. Mussolini era un dittatore amato e tale rimase per tutti gli anni ’30. Pare che Churchill avesse detto che se Mussolini fosse morto nel 1939 tutte le piazze d’Italia sarebbero state intitolate a lui. La sua popolarità toccò il culmine nel 1936 quando Mussolini divenne l’uomo dell’anno per aver risposto coraggiosamente alle sanzioni della SdN. Le leggi razziali, percepite come un’aberrazione estranea ai valori fascisti, gli alienarono i consensi della comunità ebraica che pure aveva aderito entusiasticamente al regime per anni. Molti ebrei erano fascisti convinti e Mussolini stesso aveva duramente criticato l’antisemitismo nazista pochi anni prima. Il più grave errore, oltre alle leggi del 1938, fu il Patto d’Acciaio che obbligava l’Italia ad assistere la Germania in caso di guerra, un’alleanza nefasta che legò per sempre il fascismo alle sorti del nazismo. Il genero Galeazzo Ciano, all’epoca ministro degli Esteri, gli sconsigliò fortemente di firmare un simile accordo perché svantaggioso per l’Italia. Critiche gli furono mosse anche da altri fascisti della prima ora tra cui D’Annunzio, Grandi e Balbo, fortemente ostili alla Germania nazista.
L’entrata in guerra nel giugno 1940 per “un pugno di morti” segnò l’inizio della sua impopolarità che lo portò tre anni dopo alla caduta in disgrazia. Eppure per 20 anni era stato l’uomo più amato e idolatrato d’Italia. Le piazze erano sempre piene. Milioni di italiani credevano nel fascismo, un regime in grado di suscitare consenso oltre che repressione. Persino Croce, un antifascista convinto, supportò Mussolini in occasione delle sanzioni. Sul fronte internazionale è risaputo che Mussolini fu il principale sostenitore di un’alleanza occidentale contro Hitler. Nel 1934 impedì alla Germania di annettere l’Austria mandando le truppe al Brennero mentre tesseva un’intesa con Francia e Inghilterra, il fronte di Stresa, per contenere il nazismo. Nel 1938, seppur ormai alleato di Hitler, fu richiamato per mediare un compromesso con la Germania. Alla conferenza di Monaco Mussolini riuscì con la sua abilità oratoria a scongiurare la guerra, convincendo gli Alleati a cedere i Sudeti alla Germania in cambio della pace. Chamberlain e Daladier andarono col cappello in mano a ringraziarlo mentre Hitler continuava ad ammirare quello che considerava il suo maestro. Tornato in patria, il Duce fu accolto come il salvatore della pace e credo non serva ricordare come Churchill, in un primo momento, stravedesse per il dittatore italiano tanto da definirlo il più grande legislatore tra i viventi.
Non dimentichiamo inoltre che Mussolini fu molto sensibile anche all’economia e alle colonie. Nonostante la gravissima crisi che colpì l’Italia negli anni tra le due guerre, Mussolini contrastò l’inflazione e la disoccupazione con politiche di stampo keynesiano non molto diverse da quelle applicate negli USA dal presidente Roosevelt, altro ammiratore in tempi non sospetti del Duce. Proprio negli USA lo stormo di aerei italiani guidato da Italo Balbo, nominato ministro dell’Aviazione, arrivò trionfale negli anni ’30 e fu accolto con tutti gli onori. Sembrava che il fascismo avesse conquistato anche gli americani. Riguardo alle colonie, Mussolini fu certamente spietato con i dissidenti ma seppe anche farsi portavoce dei popoli sottomessi. In una celebre cerimonia in Libia si fece incoronare protettore dell’Islam con la nota spada dell’Islam. In tempi di colonialismo sfrenato, ricevette Gandhi a Roma e il grande leader indiano ne fu molto impressionato.
Se Mussolini fosse morto nel 1938, magari prima di promulgare le leggi razziali, molto probabilmente sarebbe ricordato come un dittatore buono al pari di Ataturk o Napoleone. Alla sua morte il potere sarebbe passato al suo delfino, Galeazzo Ciano, che avrebbe mantenuto l’Italia neutrale, senza legarsi alla Germania. A differenza del Duce, Ciano aveva intuito quanto fosse pericoloso Hitler e non avrebbe certamente firmato un’alleanza con i nazisti. Ciano avrebbe governato per alcuni anni e poi si sarebbe ritirato a vita privata, favorendo la transizione alla democrazia sotto Casa Savoia. Con la morte/abdicazione di Vittorio Emanuele III, Umberto II sarebbe salito al trono e avrebbe inaugurato una monarchia parlamentare. Più o meno come avvenne in Spagna con Juan Carlos.
L’Italia avrebbe mantenuto per alcuni anni ancora il suo impero coloniale ma prima o poi avrebbe dovuto accordare l’indipendenza a tutte le sue colonie, probabilmente in maniera graduale come fecero gli inglesi con l’India. Ritengo che avremmo avuto una storia molto diversa e per certi aspetti migliore di quella che abbiamo vissuto dopo la sconfitta nell’ultima guerra. Mussolini non era un leader malvagio. Era un leader autoritario che prese il potere con la forza ma tutto sommato il fascismo non fu un regime particolarmente sanguinario come altri. Rispetto al nazismo e al comunismo staliniano, Mussolini appariva come un dittatore moderato con cui si poteva dialogare. Almeno questa era l’opinione comune della comunità internazionale fino alla sua infatuazione tardiva per Hitler, personaggio che non aveva mai apprezzato fino in fondo.
Hitler ammirava il Duce e avrebbe fatto qualunque cosa per compiacerlo. Mussolini, invece, preferiva mantenere l’amicizia con l’Inghilterra e giudicava Hitler un pazzo. La prima volta che lo vide lo trattò con sufficienza e quando fece ammazzare il suo amico Dollfuss lo minacciò di guerra se non avesse lasciato in pace l’Austria. Nel 1934 arrivò addirittura ad affermare che noi possiamo guardare con sovrano disprezzo talune dottrine d’oltralpe di gente che non conosceva la scrittura quando Roma aveva Cesare, Virgilio e Augusto. Era una chiara critica all’antisemitismo tedesco che, in confronto al fascismo italiano, era ignorante. Successivamente Mussolini, sentitosi tradito dagli inglesi, corse nelle braccia della Germania. Nel 1936 firmò il primo patto di amicizia, nel 1938 le leggi razziali ispirate a quelle naziste e nel 1939 l’alleanza con Hitler. Tuttavia, non fu mai antisemita e finché fu al potere non un solo ebreo fu spedito ad Auschwitz. Questa la verità.
Poi è ovvio che tutto ciò che fece per arrivare al potere sia condannabile ma dal 1925 al 1938 ritengo che Mussolini abbia fatto riforme positive per il Paese e, se non fosse stato assediato dagli inglesi per la vicenda etiope, non avrebbe mai stretto il patto col diavolo con Hitler. Anche Ataturk era un dittatore ma un dittatore illuminato che fece molto per la Turchia. Anche Napoleone aveva la mano pesante con i suoi oppositori ma fece riforme importanti per la Francia. Perché Mussolini non potrebbe aver fatto lo stesso? Commise colossali errori ma c’è un Mussolini prima e un Mussolini dopo Hitler.
Non si può associare il fascismo al nazismo. Il fascismo era un regime autoritario ma non antisemita. Il nazismo nacque antisemita.
