IronLev, treno a levitazione ferromagnetica passiva

La prova eseguita pochi giorni or sono ha dimostrato che la tecnologia di levitazione ferromagnetica passiva dell’azienda italiana IronLev funziona. Si tratta di un sistema di levitazione molto più semplice dei vari sistemi finora proposti e che permetterà di utilizzare le linee esistenti e, probabilmente, anche il materiale rotabile modificandone i carrelli.

Questa tecnologia potrà permettere di far viaggiare i treni con un dispendio di energia molto minore: per ora è in progetto una prova a 200 km/h, poi si vedrà. Vale la pena di rilevare che un’azienda italiana è riuscita a risolvere un problema con tecnologie semplici ed a basso costo: probabilmente il treno IronLev non potrà raggiungere le velocità del mag-lev (il cui record attuale è 603 km/h), ma siamo sicuri che sul nostro territorio tale velocità sia necessaria? Si deve notare tuttavia che l’unico treno a tecnologia simile (sospensione elettromagnetica, brevetto del 1934), la monorotaia tedesca TransRapid, è in grado di raggiunere i 500 km/h.

Fonti:

(ANSA) – VERONA, 12 MAR – Ha percorso due chilometri sui binari della ferrovia Adria-Mestre, alla velocità di 70 chilometri orari, senza stridore e senza rumore, portando un veicolo di una tonnellata e consumano un chilowatt. Si tratta del primo prototipo al mondo di trasporto a levitazione magnetica applicato a un’infrastruttura esistente, studiato dalla IronLev, azienda hi-tech di Treviso.

La presentazione è avvenuta oggi nell’ambito di LetExpo, la Fiera del trasporto e della logistica sostenibili di Verona.

IronLev è una nuova tecnologia chiamata “levitazione ferromagnetica passiva”, che produce un campo con cui il ‘vagone’ – ma anche altri mezzi che devono scorrere come serramenti, finestre, ascensori, scaffali metallici – viene sospeso su pattini magnetici, e due rotelle “afferrano” il profilo del binario, così da evitare scivolamenti o deragliamenti.

Una tecnologia che può venire montata su people mover, metropolitane, treni ad alta velocità, fino ad Hyperloop, soprattutto utilizzando le infrastrutture già esistenti, senza bisogno di costruirne di nuove, su cui i vagoni scorrono grazie al sistema di galleggiamento passivo, non alimentato da corrente, con un importante abbattimento dei costi infrastrutturali.

A Verona è stato montato il modello ferroviario sperimentato sulla Adria-Mestre – una delle ferrovie più antiche d’Italia – che si muove silenziosamente avanti e indietro per una decina di metri. I prossimi obiettivi prevedono lo sviluppo di un ulteriore carrello motorizzato per arrivare ad un test di un veicolo completo, con pesi che possono arrivare alle 20 tonnellate e velocità che possono arrivare a 200 all’ora. Le prime applicazioni commerciali potranno avvenire nei sistemi di trasporto people-mover in ambito urbano (ANSA).

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