Le possibilità sono due: o uno è cristiano o non lo è. tertium non datur. Se è cristiano, sa perché deve battezzare il proprio figlio neonato, se non è cristiano non capisco perché si ponga il problema.
Si sente spesso un’argomentazione, da parte di persone che si definiscono cristiane, un’argomentazione che si può riassumere in: “non lo battezzo perché voglio che decida da grande”.
Di fatto si tratta di un’affermazione priva di senso: per coerenza non si dovrebbe neanche mandarli a scuola perché da grande potrebbe preferire essere analfabeta oppure non insegnar loro a parlare perché da grandi potrebbero preferire essere di madre lingua inglese o, perché no, ostrogota.
Fra i molti doveri dei genitori vi è quello di trasmettere ai figli la propria fede religiosa, la propria cultura e la propria lingua, doveri dai quali i genitori non posso esimersi.
