Doppio equilibrio

Discorrevo con un collega di organizzazioni e di tendenze moderne, correnti di pensiero.
Sembra ci siano dei modi di pensare che sono di moda, sostenuti come medicine universali, validi e adatti a tutti i contesti, piccoli e grandi, strutturati e informali, in aziende di prodotto e servizio, tradizionali e innovative, in progetti e operation, …
Le indicazioni sono spesso contraddittorie, le solite dicotomie che possono creare danni.
In effetti un modello ci aiuta a capire un doppio equilibrio necessario alla buona salute di ogni organizzazione:
• correre rischi e rispettare le regole;
• prima le persone e focus sui risultati.
Quando una parte prevale sull’altra, si realizzano le 4 “condizioni mortali”:
• Anarchia, quando si intraprendono iniziative rischiose senza regole, linee guida, né limiti;
• Burocrazia, quando si è ossessionati dalle regole e procedure, tanto da spegnere l’entusiasmo e l’iniziativa;
• Tossicità, quando si sacrificano le relazioni umane in funzione dell’ottenimento di risultati;
• Mediocrazia, quando si privilegia l’atmosfera amichevole in luogo della tensione ai risultati.
Come spesso accade, se non si comprende che tutto serve, in labili equilibri dinamici, si propende da una parte, si esagera e si creano disastri.
E allora, poi, si punta tutto dall’altra parte, e…

Autore: Cristiano Ottavian

L’originale si trova qui: https://www.linkedin.com/feed/update/urn:li:activity:7017003142877704192/

3 commenti

  1. Ovviamente questa sorta di “codice” sotteso, per essere applicato in pratica, dipende dagli orientamenti di valore e dallo stile di management, non certo da norme vincolanti, specie in un Paese che, abusando del proprio Statuto dei Lavoratori, risultato da decenni di confronti, è arrivato alla fine al punto di abolirlo.

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