Negli anni ’70, per essere ritenuto un dirigente di successo, dovevi essere stato “gambizzato” dalle BR, meglio se ucciso. Come minimo, avresti dovuto ricevere qualche minaccia, magari una pallottola per posta e, di conseguenza, andare in giro con il giubbotto antiproiettile o, in mancanza, per lo meno con un panciotto imbottito.
Poi vennero gli anni ’90, il simbolo di stato divenne l’avviso di garanzia, meglio se supportato da qualche giorno in carcere; chi non avesse avuto neanche una convocazione come testimone era un emarginato.
La domanda è: quale è, oggi, il simbolo di stato del dirigente di successo?